Oggi vi parlo di un fiorista, di un cuoco, di un arredatore, di un fotoritoccatore e di uno che crea foulard. Il tutto più o meno “armoniosamente” incastrato dentro un unico soggetto. Un caro amico mio che, come purtroppo molti ultimamente, ha dovuto scegliere di lasciare l’Italia. Il nome potrebbe non essere una garanzia. Infatti si chiama Cosimo Aversente che, col tempo, si è trasformato in Viktor Avvertenze!! Ma tranquilli, non è come Dr Jekyll e Mr Hide. Generoso e curioso, brillante e inventivo, compagnone e sorridente, come tutti i geni o gli aspiranti tali, ha i suoi momenti di antipatia e le sue giornate storte. E’ tornato una settimana in visita nella sua amatissima Firenze lasciando Francoforte dove ha deciso di trasferirsi per trovare – parole sue – “la retta via”. La Germania può cambiare profondamente un uomo, nel suo caso, ha aggiunto alla lista dei suoi mestieri, anche quello di filosofo. Infatti ieri gli ho chiesto come stava: “bene - ha risposto - ho capito che per stare bene si deve raccogliere l’esperienza, questa ci fa gustare la vita senza porci il quesito di come raggiungere la felicità”. Gli ho detto che io ho un blog di moda e di cucina e che non ricordo più Kant, Cartesio e company, allora si è messo a ridere e mi ha dato la sua macchina fotografica: “ ci voglio essere anche io, fotografami!”
Ed eccovi Victor in una delle sue mise meno ricercate.” Ho portato poche cose – dice- non ho i miei anelli, le mie collane”… e meno male, lo trovo perfetto. Al collo uno dei suoi foulard della serie che io chiamo "autoptica": un polmone ritratto in monocromo dopo l’espianto su un pezzo di seta bianco che Victor ha sporcato di rosso sangue di piccione come fosse un camice da sala operatoria. Una camicia basic nera di Ugo Boss in cotone, sopra un delizioso pezzo vintage, una giacca anni ’60 di velluto nero, un capo che sembra confezionato su misura. Jeans, credo Energie, e ai piedi sneakers di ED.Hardy. Come clutch una limited edition, la custodia in pelle nera della Vodka Absolut. Vestirsi serve per valorizzare o ridicolizzare la propria immagine, questo è ciò che pensa. “Metto insieme cose meravigliose per arrivare ad un outfit stomachevole o cose brutte e senza valore per averne uno perfetto”. Certamente non rinuncia mai ad una sciarpa o a un foulard e non perché adesso se li crei in proprio, è come per i tatuaggi, servono a dargli colore. Ne ha 9 e solo uno ha un vero significato, quello che ritrae il logo di Photoshop. “Mi ha permesso di vivere e mangiare in momenti in cui mi sembrava di non potercela fare”.
Cucina per amore e lo fa con amore. Ho mangiato spesso a casa sua e sempre divinamente, anche quando in dispensa aveva solo pasta e olio. “Fare la pasta in bianco è difficile, come fare l’uovo al tegamino” e ha ragione. Ma io ho preteso che mi desse la ricetta del “Petto d’anatra al vino bianco su crema di piselli”. Fu il piatto forte dell’ultimo capodanno ed è, ve lo assicuro, un anticipo di paradiso. Victor non concepisce le porzioni abbondanti e in cucina non usa assolutamente il sale; quindi per quanti amassero le due cose, raddoppiate le dosi e aggiungete sale a piacimento. Per i puristi, invece, ecco il petto d’anatra di Monsieur Viktor Avvertenze, inventato da lui e cucinato solo in due occasioni:
Per 4 persone: un petto d’anatra, uno spicchio d’aglio (sgusciato e finemente affettato), una manciatina di bacche di ginepro, un bicchiere di vino bianco, 200 gr. di piselli, ½ cipolla bianca, un cucchiaio di olio extravergine di oliva, 2 cucchiai di zucchero, colorante alimentare verde. Incidete il petto d’anatra dalla parte della pelle e inserite nelle fessure sottili fettine di aglio e bacche di ginepro, mettetelo su una piastra ben calda appoggiandolo sulla pelle e fatelo cuocere, abbrustolendolo per circa 5/7 minuti a seconda della grandezza. Prendete una piccola teglia e mettete il petto al forno (180°), questa volta con la pelle rivolta verso l’alto per circa 15 minuti. La cottura deve risultare al sangue. Mentre il petto completa la sua cottura scaldate il vino in un pentolino e aggiungete lo zucchero, girate di tanto in tanto e fate ritirare per circa un quarto d’ora. A parte preparate i piselli: tritate la cipolla e rosolatela con l’olio, aggiungete i piselli e fateli cuocere per 15 minuti. Quindi aggiungete mezzo bicchiere d’acqua e una dose di colorante alimentare, frullate e fate raffreddare. Tagliate il petto a fette e mettetele su un piatto largo, versateci sopra il ristretto di vino e decorate il tutto con abbondante salsa di piselli che verserete mediante un sac a poche. Buona cena e buona mise a tutti!
"Se incontri il Buddha per strada uccidilo"
RispondiEliminamolto molto raffinata questa cosa, quasi poetica
RispondiEliminafinalmente sei tornato....intendo te christian non cosimo anche se è bellissimo quasi quanto il suo foulard.(lella)
RispondiEliminastilosissimo!!!!
RispondiEliminache gusto! nice!
RispondiEliminaanvedi ohhhhh
RispondiElimina..Viktor, Viktor..mi piaci tu!
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